13 Ago Crediti Superbonus: Scenario 2024
Il tema dei “Crediti Superbonus” ha assunto una rilevanza crescente, soprattutto a seguito delle recenti misure normative che, a noi sembra, sono volte a porre un freno allo sviluppo di detto mercato. Analizzeremo i dati di ENEA e le informazioni dirette che abbiamo su detto mercato per comprendere meglio le criticità emerse e le relative soluzioni.
Dati ENEA aggiornati a Giugno 2024
ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) è un ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie per lo sviluppo sostenibile. ENEA svolge un ruolo cruciale nel monitoraggio e nella diffusione dei dati relativi al Superbonus 110%.
Dal 1° settembre 2021, ENEA pubblica mensilmente dati dettagliati sull’utilizzo del Superbonus 110%. I report mensili, aggiornati fino a giugno 2024, sono disponibili sul sito ufficiale di ENEA, fornendo una panoramica chiara e aggiornata sull’andamento del Superbonus.
Secondo i dati forniti da ENEA al 30 giugno 2024, sono stati approvati 495.893 interventi. Il valore totale di investimenti è pari a 119,38 miliardi di euro, di cui 117,77 miliardi ammessi alla detrazione. Di questi, circa il 95,3% dei lavori è stato completato.
I Problemi Irrisolti del Superbonus 110%
Uno dei principali nodi irrisolti portato dai Crediti Superbonus è rappresentato dai cosiddetti “Esodati del Superbonus”, ovvero quei soggetti che si trovano in difficoltà a causa dei crediti d’imposta rimasti bloccati. Questi crediti, generati dai lavori effettuati ma non ancora monetizzati, rappresentano un peso economico significativo per molte famiglie e imprese.
A novembre 2023, la Sottosegretaria di Stato per l’economia e le finanze, Lucia Albano, ha stimato in 135 miliardi di euro i crediti non utilizzati.
Questa cifra deriva dalla differenza tra i 160,6 miliardi di euro di crediti generati dallo sconto in fattura e dalla cessione del credito, e i 25,5 miliardi di euro di crediti compensati.
La Sottosegretaria ha sottolineato che non è possibile determinare con precisione quanto di questi 135 miliardi sia ancora in attesa di utilizzo o bloccato a causa della mancanza di acquirenti.
La situazione dei crediti “incagliati” è stata ulteriormente aggravata dalle recenti modifiche normative che hanno limitato le possibilità di cessione del credito e sconto in fattura.
Con il D.L. 39/2024, il governo ha progressivamente ridotto le opzioni per la cessione del credito, creando un contesto in cui molti crediti non possono essere utilizzati. Questo intervento normativo ha di fatto azzerato quasi completamente le possibilità di ricorrere a queste opzioni, a partire dal 17 febbraio 2023 .
Il panorama attuale dei crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi in Italia è caratterizzato da un ammontare complessivo di 219 miliardi di euro, come comunicato dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni, in risposta a un’interrogazione in commissione Finanze alla Camera il 4 aprile 2024. Di questi, 177 miliardi sono ancora da compensare, mentre 41,8 miliardi sono stati già utilizzati, di cui 20,8 miliardi solo nel 2023 .
Impatti delle Normative
La difficoltà nella cessione dei crediti ha creato una situazione di mercato squilibrata, con molti venditori e pochi compratori. Le restrizioni governative, come il divieto per banche e assicurazioni di compensare debiti INPS e INAIL con questi crediti, hanno ulteriormente ridotto il numero di acquirenti istituzionali.
Le normative recenti hanno infine introdotto restrizioni significative, come il divieto di cessione del credito per le spese sostenute a partire dal 1 gennaio 2024, tranne per alcune categorie specifiche, palesando l’obiettivo del Governo di creare uno stock di “crediti inutilizzati” quanto più ampio possibile.
In effetti queste modifiche hanno portato a un accumulo di crediti che non possono essere sfruttati, contribuendo alla formazione di un “stock” di crediti bloccati.
Il blocco dei crediti non è solo un problema contabile: ha innescato dinamiche pericolose nel mercato, favorendo pratiche di usura e sciacallaggio. Alcuni operatori speculativi approfittano della disperazione di chi cerca di liquidare i propri crediti, offrendo soluzioni di acquisto a prezzi fortemente scontati, aggravando ulteriormente la situazione di chi è già in difficoltà.
Prospettive e Soluzioni
Nonostante le sfide attuali nel mercato dei crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi, stanno emergendo soluzioni per facilitare l’incontro tra venditori e acquirenti. In particolare, i marketplace digitali specializzati, come E-SME, stanno svolgendo un ruolo importante nel processo di cessione dei crediti.
Marketplace come E-SME fungono da intermediari, creando un ambiente per la compravendita di crediti d’imposta. Queste piattaforme offrono:
- Un punto d’incontro tra venditori e potenziali acquirenti
- Verifica della documentazione relativa ai crediti
- Supporto nella gestione delle transazioni in conformità con le normative vigenti
Concentrando in un unico luogo virtuale venditori e acquirenti, questi marketplace aumentano le possibilità di trovare corrispondenze, anche in un contesto di mercato caratterizzato da uno squilibrio tra domanda e offerta. Sebbene le sfide rimangano significative, l’esistenza di queste piattaforme offre nuove opportunità per la circolazione dei crediti d’imposta nel settore dei bonus edilizi.